Al giorno d’oggi i bambini sono attratti in modo sorprendente dalla tecnologia: già intorno al primo anno di vita, interagiscono con naturalezza con qualunque dispositivo elettronico e, ipnotizzati dinanzi ad esso, difficilmente riescono a prestare attenzione ad altre attività, suscitando preoccupazioni di genitori e psicologi. Ma si tratta di una vera e propria dipendenza o di una mancanza di alternative?
Oggi vogliamo presentare i giochi da tavolo come possibile alternativa all’utilizzo smisurato di telefonini, analizzandone vantaggi e benefici. La maggior parte di questi giochi, oltre allo scopo ludico, ha anche obiettivi formativi ben precisi.
Il dott. Gianmarco Cellini, psicologo psicoterapeuta, li definisce “giochi didattici” e ne individua tra le principali caratteristiche la spontaneità, la creatività, la presenza di regole bene precise. Il gioco incoraggia innanzitutto la partecipazione attiva del piccolo, consentendogli di abbandonare il ruolo di osservatore passivo davanti alla tv o ai video su YouTube e favorisce lo sviluppo di numerose abilità essenziali nel processo di crescita come il ragionamento, la capacità di problem solving, il saper stare con gli altri.
Ma analizziamo nel dettaglio i benefici derivanti dai giochi didattici:
1. Sviluppo della memoria, della capacità cognitiva e della concentrazione. I giochi di società sono spesso giochi di velocità, di memoria che stimolano abilità come la risoluzione di problemi e il decision making indispensabili per poter attuare la propria strategia. Essere attenti e concentrati è fondamentale per poter vincere!
2. Riduzione dello stress e della depressione. Giocare con gli altri migliora l’umore e rilassa! Questa è probabilmente una delle principali differenze con i videogames che creano spesso una competizione aggressiva.
3. Empatia. Giocare rende felici! Ed è la condivisione delle risate e del divertimento a generare empatia, fiducia, comprensione e solidarietà.
4. Miglioramento dei rapporti sociali. Nei giochi da tavolo ci sono precise regole da rispettare per cui, oltre a divertirsi, si apprende come relazionarsi con gli altri, il rispetto dei tempi e dei turni. Anche per i bambini più timidi, tale gioco può favorire l’integrazione e rafforzare il legame sociale tra i partecipanti.
5. Controllo dell’impulsività. Ogni azione di gioco richiede ragionamento e riflessione, aiuta a mantenere un autocontrollo e a gestire l’impulsività.
Il dott. Gianmarco Cellini in un suo articolo pone a confronto il gioco digitale ed il gioco da tavolo analizzando le caratteristiche dell’uno e dell’altro. Cosa fa sì che si possano definire “giochi didattici “? In primo luogo, occorre valutare le funzioni legate alle caratteristiche di tali giochi, mettendole in relazione al loro aspetto sociale, emozionale e motorio.
Come suggerisce lo specialista non ci sono giochi opportuni e giochi inopportuni, l’importante è non cedere sempre alle richieste dello smartphone e non smettere mai di proporre alternative ai propri piccoli, tenendo conto della loro età e dei loro interessi. Dal Monopoly all’Allegro Chirurgo, al Taboo ce ne sono per tutti i gusti.
Allora è proprio il caso di dirlo: cari genitori pronti ad organizzare un game party con i vostri bambini?